Il marchio Gherardini è stato creato nel 1885 da Garibaldo Gherardini che, da un vicolo del centro di Firenze dal nome suggestivo, Via del Fiordaliso, ha dato inizio alla lunga storia di una Maison. Accanto a lui un piccolo esercito familiare che ha contribuito a creare e perpetuare un illustre universo artigianale rappresentante del Made in Italy, quello fiorentino.
Il loro saper fare ha attraversato generazioni portando con sé innovazione e imperitura passione, come un fiume che scorre perenne, arricchendo ogni epoca con il suo incessante, perseverante fluire.
Dal 1885, Gherardini è rimasto fedele al proprio modello artigianale e ai propri valori umanistici. La libertà di creazione, la costante ricerca dei materiali più innovativi e la promozione dell’eccellenza fiorentina hanno permesso di creare borse uniche, durevoli ed eleganti, forgiando la singolarità della maison per cinque generazioni.
La famiglia che ha gestito il marchio fino al 1990 ha innovato costantemente, adattandosi alle nuove esigenze dei clienti con tecniche e materiali all’avanguardia. Inizialmente produttrice di astucci in cuoio, Gherardini si è evoluta verso accessori e borse, utilizzando negli anni ‘70 il tessuto ultraleggero e resistente Softy.
Familiare, indipendente e responsabile, l’azienda punta a conservare l'artigianalità italiana, sviluppando al contempo una politica ecosostenibile. Le borse, progettate per durare nel tempo, si evolvono insieme agli stili di vita dei clienti, offrendo un design che riflette personalità uniche e indipendenti.
ll patrimonio di Gherardini ha viaggiato attraverso i secoli, conservando il vigore e l'anima italiana. Oggi il marchio abbraccia il presente celebrando il passato rilanciando nuovi modelli ispirati all’eccezionale archivio storico.
Ogni borsa Gherardini rimane sinonimo di qualità e ricercatezza, capace di rinnovarsi senza dimenticare le sue radici profonde, tramandando la testimonianza di un’arte che consacra uno stile senza tempo: un inno alla bellezza autentica che rende ogni giorno un po’ più vero, con l’unico compito di ricordare l’opera ancora ben viva nell’oggi e proiettata in un altrettanto lungo domani.